L’occasione perduta

Il Rinoceronte e il Cigno, una newsletter strategica e globale

L’Italia ha perso l’ennesima occasione favorevole per risolvere i suoi annosi problemi.


A breve l’assedio dei russi alla cittadina ucraina di Severodonetsk potrebbe avere i suoi frutti, consegnando a Mosca un importante caposaldo nei propositi di conquista dell’est Ucraina. La conquista dell’Ucraina orientale è l’obiettivo finale di Vladimir Putin, molto diverso da quanto programmato, ma pur sempre un trofeo da consegnare ai suoi cittadini e alle élite che lo sostengono. Ma, come affermo da settimane, l’esito del conflitto e la sorte dell’Ucraina non interessano tanto, in molti sono concentrati a cercare di anticipare il mondo che verrà, senza alcuna preclusione. La trama della diplomazia globale si svolge continuamente, nonostante un percorso impervio: il riemergere del Covid in Cina, l’inflazione galoppante, i contrasti in seno all’Europa, le difficoltà logistiche.

Il nearshoring latino-americano

La necessità di ridefinire le catene logistiche e di riavvicinarle il più possibile ai luoghi di consumo finali, è la ragione alla base del recente Summit delle Americhe di Los Angeles, particolarmente voluto dall’attuale amministrazione Biden. Non solo ricerca o conferma delle alleanze del vicinato statunitense, ma anche la necessità di virare verso un nearshoring che possa garantire i posti di lavoro ed allo stesso tempo evitare nuovi scossoni al sistema commerciale globale. Dopo la recente accelerazione nei confronti della regione dell’Indopacifico, con la stipula dell’accordo commerciale IPEF, gli Usa cercano di assicurare le catene logistiche vicine, per evitare che un futuro conflitto asiatico possa provocare danni ulteriori. Un processo da cui sembra esclusa l’Europa, che ha la guerra in casa, è in difficoltà nella sua gestione, anche a causa delle numerose quinte colonne russe, e non riesce a trovare una soluzione condivisa da tutti i suoi membri. Il raggiungimento dell’accordo per il bando del gas russo è stato un compromesso tra posizioni molto diverse, che si è risolto in una misura debole nei confronti di Mosca. Nonostante la rinnovata unità d’intenti che il conflitto ucraino ha messo in luce, “l’ora dell’Europa” non è ancora arrivata. Scenario globale che vede la Cina agire sullo sfondo, quasi fosse un semplice gregario dello scacchiere internazionale, ma subito pronta a riaffermare le sue priorità strategiche su Taiwan ed il Mar cinese meridionale.

Resta da capire l’evoluzione dello scenario economico globale. Dinanzi a previsioni di crescita che si abbassano costantemente man mano che il tempo trascorre, le mosse delle banche centrali rappresentano il principale punto critico da risolvere. Federal Reserve statunitense e Banca Centrale Europea hanno deciso di intraprendere strade diverse che, presto, potrebbero convergere. La Fed ha fatto intendere che procederà a diversi rialzi nel corso dell’anno, mentre la BCE, per bocca della sua presidente Christine Lagarde, ha annunciato che smetterà di acquistare titoli di stato europei, mentre a luglio dovrebbe innalzare i tassi di interesse. L’Italia, il cui debito pubblico e l’assenza di riforme strutturali pesano come un macigno, pagherà un prezzo enorme per questa situazione. Il non aver sfruttato le politiche monetarie espansive europee per intraprendere le necessarie riforme rappresenta un’ennesima occasione mancata per il paese. E, purtroppo, si avvicinano le elezioni.

Danilo Giordano

Categorie:Political Risk

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