Vecchio mondo

Il Rinoceronte e il Cigno, newsletter globale di politica, economia, strategia

Conflitti convenzionali, crisi tecnologica, fine delle crytpovalute: il Nuovo Mondo è ancora lontano.


Come scritto in altri articoli, ci troviamo in una situazione di stallo in Ucraina. Sul terreno la Russia guadagna qualcosa nel Donbass, senza capovolgere le sorti del conflitto, mentre gli ucraini continuano a resistere, forti dell’appoggio degli alleati occidentali. In molti hanno provato a sollecitare Vladimir Putin ad aprire di un negoziato, ma il presidente russo, diversamente da quanto si dice nel dibattito pubblico italiano, non è intenzionato ad accettare nessun compromesso, specie se al ribasso. Se escludiamo le due nazioni direttamente implicate nel conflitto, tutto intorno è un continuo movimento di dichiarazioni, delegazioni che si incontrano, patti che vengono siglati, accordi che saltano. C’è la sensazione, ormai sempre più prossima alla conferma, che il conflitto in Ucraina sia solo il primo smottamento di una frana che modificherà gli attuali equilibri globali. Proprio nel momento in cui il vertice APEC di Bangkok si dichiarava incapace di giungere ad una dichiarazione finale condivisa, a causa dei contrasti tra USA e Russia, il presidente statunitense Joe Biden dichiarava che in caso di attacco cinese gli Stati Uniti sarebbero accorsi in aiuto di Taiwan. Una dichiarazione da alcuni ritenuta improvvida, ma che in realtà ha lo scopo di far uscire allo scoperto la Cina, finora rimasta piuttosto defilata riguardo allo scenario ucraino. Gli USA stanno mettendo in piedi anche una nuova iniziativa nel quadrante asiatico, l’Indo Pacific Economic Framewok, il cui ultimo membro è Fiji, l’isola dell’Oceano Pacifico che avrebbe ricevuto, a giorni, la visita del ministro degli esteri cinese. Uno smacco a Pechino, la quale alcune settimane fa aveva siglato un patto di sicurezza con le Isole Salomone. Insomma, la tattica si svolge a Kiev e dintorni, la strategia in tutto il globo.

Non è facile nemmeno prendere delle decisioni definitive quando i problemi legati a inflazione, disruptions lungo le supply chain, approvvigionamenti energetici, influiscono pesantemente sull’economia globale, minando i suoi propositi di crescita sostenuta post-pandemia. La questione russa è un altro elemento che pesa enormemente sul futuro economico globale: un eventuale default di Mosca, generato dalle sanzioni economiche e dal blocco dei pagamenti, dovrà essere gestito dalla comunità internazionale per evitare ulteriori ripercussioni su crescita e sviluppo. La decisione statunitense di far scadere alcune esenzioni alle sanzioni di cui beneficiavano gli investitori USA, va proprio nella direzione di porre maggior pressione sulle finanza russe. Economia statunitense che però è minacciata dalla possibilità di una inflazione che potrebbe prolungarsi per tutto il prossimo anno, fenomeno che mette a serio rischio la presidenza Biden che a novembre dovrà affrontare delle complicatissime elezioni di midterm. Benché il percorso sia difficile, e le divergenze all’interno del partito repubblicano alte, si sta riaffacciando il rischio di una nuova presidenza Trump.

Dopo anni di grandi e magnificenti previsioni, la tecnologia non sembra più il settore dell’eldorado, quello che prometteva guadagni mirabolanti, successo e la soluzione a tutti i mali della società. L’analisi delle prestazioni borsistiche delle principali società tecnologiche mostra un netto calo delle loro valutazioni, con crolli anche superiori al 30%. La disfida dialettica intorno al caso Musk-Twitter ha messo in luce un mondo che sembrava alieno alle piccole beghe di quartiere e che prometteva una crescita costante, senza limiti. Il proposito di trasformare il mondo attraverso la transizione energetica è stato bruscamente interrotto dal conflitto in Ucraina, che ha messo in stand by diversi progetti e rallentato il processo. Il fallimento del sistema Terra-Luna ha messo in discussione tutto l’ambiente delle criptovalute, che promettevano l’affermazione dell’economia decentralizzata, ed invece hanno visto il ritorno di King Dollar. Il nuovo Mondo è ancora di là da essere costruito.

Danilo Giordano

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