
E’ tornato King Dollar!
Mancava la recessione tra gli scenari fin qui delineati. Inflazione, conflitto in Ucraina, sanzioni economiche, aumento dei prezzi delle commodities, nuovi lockdown in Cina non facevano presagire nulla di buono. Lo scenario stagflattivo, ovvero scarsa o nulla crescita associata ad alta inflazione, è ormai confermato, anzi ci avviamo, nell’attesa di vedere se l’aumento generalizzato dei prezzi avrà una parabola discendente nel breve periodo, verso uno scenario peggiore, contrassegnato da un’economia in recessione. Lo ha confermato il dato dell’economia statunitense che nel primo trimestre del 2022 ha fatto registrare un calo dell’1,4% anno su anno. Nonostante l’atteggiamento positivo di molti analisti, per quello che potrebbe essere soltanto un incidente lungo il percorso, le probabilità di un periodo di recessione nei prossimi 12 mesi sono aumentate.
E’ l’inflazione la prima causa del movimento al ribasso dell’andamento economico: i prezzi in rialzo erodono il potere d’acquisto e la fiducia dei consumatori, costringendo allo stesso tempo le Banche centrali ad alzare i tassi per affrontare il fenomeno.

Infatti, il governatore della Federal Reserve statunitense Jay Powell ha fatto capire che è intenzionato ad alzare di mezzo punto percentuale i tassi di interesse. Uno scenario che preoccupa un pò analisti ed operatori del settore, i quali dovranno abituarsi ad agire in uno scenario con molta meno liquidità in giro, nonché anche le economie emergenti, le quali, molto probabilmente, vedranno defluire molti capitali verso gli USA. Un atteggiamento al quale potrebbe essere costretta anche la Banca Centrale Europea, finora molto guardinga e timorosa di aumentare i propri tassi di riferimento, nonché di abdicare alla politica del quantitative easing che ha tenuto in piedi l’economia europea in questi anni.

Nel frattempo, nonostante le difficoltà economiche statunitensi, il dollaro è in forte apprezzamento, e sta guadagnando sia nei confronti dell’euro che della sterlina, raggiungendo il suo livello più alto degli ultimi 20 anni.

Dollaro che è forte anche nei confronti dello yen, il quale paga anche la decisione del governo di mantenere ancora bassi i tassi di interesse.

Danilo Giordano
Categorie:Political Risk