
L’andamento del Baltic Dry Index nel mese di settembre certifica le pressioni globali sul costo delle merci
Il Baltic Dry Index (BDI) è l’indice che misura l’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Il nome può ingannare, ma ovviamente non è ristretto alle rotte del Mar Baltico, ma registra i dati sui prezzi dei noli delle 24 rotte marittime più trafficate nel mondo, permettendo di individuare i costi di spedizione delle materie prime e il rapporto tra domande e offerta. È formato da tre indici sottostanti che calcolano le differenti dimensioni di vettori o navi mercantili come la capacità di carico in tonnellate (Capesize, Panamax e Supramax).
Nel corso del mese di settembre, il Baltic Dry Index ha continuato la sua fase di ascesa arrivando ad un valore di 5167, uno dei valori più alti degli ultimi anni.

Il rally dell’indice va avanti già da tempo ed è legato alla pandemia da Covid-19. Il forte contrasto tra la richiesta molto elevata di beni nel post-pandemia e l’offerta risicata sono alla base del forte aumento dei costi del trasporto marittimo misurati dal BDI. Un’emergenza acuita ancor di più dall’atteggiamento irreprensibile della autorità asiatiche nei confronti di qualsiasi focolaio di Covid, che ha portato alla chiusura, per periodi più o meno lunghi, di numerosi porta in un’area strategicamente rilevante per il commercio mondiale. La ripartenza post-pandemia si sta rivelando più complessa di quanto ci si aspettasse e l’aumento dei noli, oltre a ripercuotersi sui prezzi del consumatore finale, renderà più difficile e tortuoso il percorso verso il ritorno alla normalità.
Danilo Giordano
Categorie:Political Risk