Il 15 gennaio il World Economic Forum (WEF) ha pubblicato il suo report annuale sui rischi globali, intitolato Global Risks Report. Dopo un’annata contrassegnata da inondazioni, carestie, siccità, chiusasi poi con i terribili incendi australiani, il report non poteva non essere “influenzato” dalle questioni legate al clima. Il report del WEF, basato sulle risposte date da business leader, NGO, accademici e personalità varie ad un sondaggio, pone, infatti, i rischi ambientali e climatici nelle prime posizioni sia per quanto riguarda l’eventuale impatto e sia per le probabilità di verificarsi. Gli eventi negativi legati al climate change sono sempre più numerosi, mentre le contromisure per limitarne i danni sono stagnanti e limitate a semplici dichiarazioni di intento.
In aggiunta al rischio climatico, preoccupa molto il rallentamento globale dell’economia, soprattutto se inquadrato nell’attuale situazione di tensione tra Cina e USA. Subito dopo le tensioni geopolitico-commerciali ci sono quelle legate al mondo digitale: accesso ineguale, mancanza di governance, attacchi cibernetici.
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