È passato un po’ in sordina l’annuncio fatto lo scorso 27 settembre circa il raggiungimento di un accordo infrastrutturale tra Giappone ed Unione Europea per collegare in maniera più diretta e proficua i continenti europeo ed asiatico. L’accordo, siglato dal premier giapponese Shinzo Abe e dall’ormai ex presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, certifica l’impegno giapponese per un nuovo piano di connessione UE-Asia, che sarà sostenuto da un fondo europeo del valore di 60 miliardi di euro. Il progetto ha tutta l’aria di essere una risposta strategica alla Belt and Road Initiative sostenuta dalla Cina, ma anche una risposta culturale, dato che i progetti infrastrutturali Made in China costringono i paesi che ne beneficiano a “sottostare” ai diktat di Pechino.
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