La società di consulenza Euler Hermes ha redatto un report nel quale mette in fila e analizza quei paesi che sono maggiormente vulnerabili ad un rallentamento dell’economia globale. La gran parte delle analisi economiche prevedono per il periodo 2019-2020 un rallentamento della crescita globale che potrebbe impattare con un diverso grado di intensità, a seconda dei passi intrapresi dagli stati dopo la crisi economica nata nel 2008. Le previsioni parlano di una crescita globale che nel biennio 2019-2020 dovrebbe posizionarsi sotto il 3%, ma il bilancio potrebbe peggiorare a causa delle numerose tensioni in ambito commerciale tuttora esistenti me degli scenari politici incerti. Il report di Euler Hermes analizza le criticità esistenti lungo tre canali di vulnerabilità: il finanziamento esterno, il commercio, le commodities. Per quanto attiene il primo livello di vulnerabilità, quello riguardante il finanziamento esterno, i paesi più a rischio, ovvero quelli che potrebbero soffrire una diminuzione dei flussi finanziari, sono Argentina, Turchia, Ucraina, Giordania, Libano seguiti subito dopo da Cipro, Pakistan e Tunisia. Per quanto attiene al secondo livello di rischio, ovvero quello riguardante il commercio di beni durevoli, i paesi più a rischio risultano essere Bielorussia, Giordania, Tunisia seguiti di Croazia, Romania, Vietname e Italia. Per il terzo livello di vulnerabilità, ovvero quello riguardante le commodities, i paesi più a rischio risultano Argentina, Bolivia, Cuba, Ecuador, Ucraina, Papua Nuova Guinea, Camerun, RD Congo, Etiopia, Sud Africa e Zambia per le materie prime non energetiche, ed Ecuador, Trinidad e Tobago, Venezuela, Azerbaigian, Kazakhstan, Turkmenistan, Algeria, Angola, Bahrein, Camerun, Iraq, Libia, Oman e Sudan per le materie prime energetiche. Mettendo insieme i tre canali di vulnerabilità sono sei i paesi maggiormente a rischio in caso di recessione globale: Argentina, Cipro, Turchia, Bahrein, Giordania e Tunisia.
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