Molto spesso il destino di alcuni governi è legato a fatti ed eventi insoliti. Una storia interessante giunge dall’India, dove il prezzo della cipolla può condizionare il destino del politico di turno. In passato l’aumento del prezzo delle cipolle ha causato la fine di alcuni governi locali, adesso l’eccessivo ribasso ha scatenato le ire degli agricoltori che hanno giurato di farla pagare all’attuale premier Narendra Modi nelle prossime elezioni generali. Molti produttori di cipolla, ma anche di patate, hanno attribuito a Modi e al suo partito Bharatiya Janata Party (BJP) l’incapacità di sostenere i prezzi nelle aree rurali del paese. Nelle elezioni statali del 1998 l’eccessivo aumento dei prezzi delle cipolle era stato alla base della sconfitta proprio del BJP nella capitale Nuova Delhi. Nelle ultime settimane agricoltori hanno inscenato numerose proteste, bloccando anche le strade, a cause di questo eccessivo ribasso che ha condotto il prezzo delle cipolle a 1 rupia al kg, quando produrle ne costa all’incirca 8 al kg. Nello stato di Maharashtral, leader indiano nella produzione di cipolle, i prezzi sono calati dell’83%, a causa di un eccesso di produzione, ma anche di una diminuzione della domanda da parte dei paesi del Medio Oriente e Sud est Asiatico. Un problema simile si registra nello stato dell’Uttar Pradesh, stato cruciale nell’elezione di Modi del 2014. Maharashtral e Uttar Pradesh, insieme, eleggono 128 membri dei 545 della camera bassa del Parlamento indiano. Ciò significa che un eccessivo risentimento della popolazione di questi due stati potrebbe condurre ad una sconfitta di Modi nelle elezioni di Maggio o, al limite, la necessità di formare coalizioni di governo.
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